martedì 8 novembre 2016

E se volessi giocare... Alien e La Cosa?

Salve gente.
Questo è il primo di due speciali horror di questa rubrica (che erano previsti per Halloween, ma sono pigro e quindi ve li beccate ora), dove analizzo una serie tv, un videogioco, un romanzo o un film per capirne la struttura narrativa, consiglio giochi esistenti per giocare la stessa tipologia di storie e suggerisco qualche idea per crearne uno da zero.



Per il primo speciale horror non riuscivo a decidermi se parlare solo di Alien oppure se affrontare il genere "horror spaziale" di cui Alien fa parte. Alla fine ho optato per parlare dei due film più importanti e belli del filone (oltre che i miei horror preferiti di sempre), ossia il primo Alien di Scott e La Cosa di Carpenter. Vedremo come giocare e creare giochi e avventure che ne rispettino gli assunti di base: in un luogo lontano dalla civiltà, un essere alieno misterioso e inafferrabile sta uccidendo uno a uno i membri dell'equipaggio. L'ambiente è claustrofobico e ogni ombra può nascondere la morte. La paranoia diventa palpabile, tutti dubitano di tutti e alla fine solo uno o due riusciranno a sopravvivere. Forse. Notare come questo assunto di base lo ritroviamo anche in Predator, Event Horizon e pellicole simili. 










I punti salienti di un'opera sono ciò che la rende unica e diversa da tutte le altre. Sapere quali sono i punti salienti di Alien e La Cosa è fondamentale, se vogliamo capire come giocarli al meglio. 

Nello spazio nessuno può sentirti urlare

Le vicende si svolgono in un luogo lontanissimo dalla civiltà, la cui lontananza e il cui isolamento rendono la fuga impossibile. Questo luogo deve essere opprimente, meglio se freddo e artificiale, come l'astronave Nostromo di Alien, malandato guscio metallico lanciato nello spazio, o come la base artica de La Cosa. Entrambi i luoghi sono totalmente isolati dal mondo e impossibili da abbandonare. Sono labirinti, e nel caso di Alien, uno dei protagonisti della storia, con i suoi rumori, vicoli ciechi, trabocchetti tecnologici, spruzzi di vapore. 
Film e storie simili presentano setting altrettanto isolati e claustrofobici: la giungla di Predator, che ha vita propria; la stazione marina di Sfera; ancora un'astronave in Event Horizon e Dead Space; la prigione sul pianeta ghiacciato in Alien³; una stazione spaziale in Alien Isolation.

Qualcosa di mostruoso, nell'ombra

In questo scenario di isolamento totale c'è un mostro. In Alien e La Cosa è uno solo, ma storie simili possono raramente presentare più di una creatura (Dead Space). 
Il mostro, per un qualche motivo (che spesso si riduce alla mera sopravvivenza), uccide uno a uno i poveri malcapitati. Si cela nell'oscurità, bracca nell'ombra, pronto ad attaccare non visto, e per questo fa ancora più paura. La Cosa porta questo concetto agli estremi: il mostro si nasconde tra gli esseri umani, copiandone l'aspetto. Impossibile riconoscerlo. 
Ovviamente, uccidere il mostro è un'impresa titanica: la sua forza, la sua astuzia e la sua resistenza sono a un livello molto superiore sulla scala evolutiva. In Alien, addirittura, lo xenomorfo (questo il nome della creatura) viene definito: "un perfetto organismo",  la cui perfezione strutturale è pari solo alla sua ostilità. Tipicamente, il mostro viene ucciso (o comunque messo fuori gioco) dall'ultimo sopravvissuto (o gli ultimi), anche se ne La Cosa la questione potrebbe non essere così semplice. 

Morire come mosche

A fare da spuntino al mostro ecco una ciurma, o comunque un gruppo cospicuo di personaggi, che verranno sfoltiti mano a mano nelle maniere più cruente e sanguinose possibili. Parliamo in generale di una decina di personaggi, tipicamente poco tratteggiati. In Alien, addirittura, è impossibile riconoscere da subito un vero protagonista, anche se più avanti Rippley si rivelerà come tale.
Ricapitolando: tanti personaggi, poco tratteggiati e gettati nella mischia senza nessuna preparazione contro la bestia che dovranno fronteggiare - questo non vuol dire che sono privi di competenze in assoluto, ma semplicemente che non hanno la più pallida idea di cosa sia la creatura e di come vada combattuta. Sono inconsapevoli davanti all'ignoto. 

Le cose non sono come sembrano 

Come se non bastasse, la paranoia e la sfiducia iniziano a prendere il sopravvento all'interno della ciurma. In Alien questo elemento si vede meno, ma è ben rappresentato dalla sfiducia totale verso la Compagnia, qui incarnata da un personaggio che non è quel che sembra e che porterà avanti i piani subdoli della Compagnia.
Il film dove si vede molto meglio è La Cosa: li la paranoia si taglia con il coltello; tutti sospettano di tutti, e i momenti più drammatici del film, a parte quando questo fa bella mostra degli spettacolari e orrorifici effetti visivi, sono quelli in cui i membri della ciurma si legano e picchiano a vicenda (la scena madre dei campioni di sangue è magistrale). Ognuno di loro può essere la Cosa, ma chi?
Anche altri film del genere hanno questo elemento: Event Horizon, per esempio, ma anche Predator. 













Di seguito troverete un elenco di punti che, per me, dovrebbero caratterizzare un gioco ideale su Alien e La Cosa.

  • Uno sviluppo veloce: dato il tipo di esperienza che vogliamo ricreare, direi che un gioco simile dovrebbe risolversi in una, massimo due sessioni. Non c'è il tanto per campagne lunghe, al massimo si gioca un'altra partita con i sopravvissuti tot anni dopo, oppure con altri personaggi e lo stesso mostro. 
  • Tanti personaggi abbozzati...: l'idea è che ci siano almeno due personaggi per ogni giocatore, che siano velocissimi da creare e abbozzati (meglio se ricadono nei classici archetipi del genere). 
  • ... che muoiano come mosche: niente punti ferita o contatore di ferite. I personaggi devono morire con una facilità disarmante, e perché no, magari per via di qualche contatore o come conseguenza di alcune scene. 
  • Ne deve rimanere solo uno: quando rimane un solo personaggio la partita dovrebbe arrivare velocemente alla conclusione e allo scontro finale con il mostro.
  • Regole particolari per il mostro: le possibilità sono tantissime. O si dà il mostro in mano a un unico giocatore, che avrà lo scopo di uccidere i personaggi, con risorse finite e particolari modi di entrare in scena, oppure si utilizza un contatore o un sistema di tiri all'inizio di ogni scena. Fatto sta che il mostro dovrebbe agire in maniera inaspettata, portandosi sempre dietro qualcuno. 
  • Regole particolari per l'ambiente: dovrebbe sembrare vivo, in qualche modo. Mi piace l'idea di tirare dadi su una tabella con risultati tipo: "arrivi in un vicolo cieco; si rompe qualcosa; ecc.". 
  • Regole per paranoia, terrore, mancanza di speranza: queste regole dovrebbero colpire il gruppo, non singole persone. Dovrebbero comportare conseguenze chiare in fiction e conseguenze disastrose dal punto di vista meccanico. 












Siamo troppo pigri o non abbiamo il tempo per costruirci un gioco tutto da zero? Niente paura, di seguito vi propongo qualche titolo abbastanza azzeccato, che potrete usare al naturale o dopo una serie di modifiche.

The Final Girl - lo trovate qui
Avete presente gli slasher movie alla Scream? Ecco. The Final Girl è pensato per riprodurre quel tipo di storie. Si gioca in una sola serata, in maniera abbastanza divertente utilizzando delle carte, ed il gusto è scoprire chi alla fine si salverà la pellaccia. Già da regole è facilmente giocabile con il color di Alien e La Cosa, e ha davvero tutto quello che ci serve: tanti personaggi, ottenuti tramite delle index cards, e un giocatore, chiamato Killer, che è l'unico a poter narrare le sadiche morti dei poveri malcapitati.


Fate Accelerato - lo trovate qui
Fate Base - lo trovate qui
Il Fate non è proprio il primo gioco a cui penserei; parla di eroi competenti, mentre è importante per il genere che i protagonisti non abbiano idea su come affrontare il mostro. Non devono essere competenti, ma inconsapevoli. Allora perché ve lo sto citando? Presto detto: il mio amico Francesco d'Arcadia ha scritto un modulo di Fate a tema Alien e Dead Space, che potete trovate qui, fatto dannatamente bene e con tutti i crismi. Fossi in voi gli darei un'occhiata.



Geiger Counter - lo trovate qui
Similmente a The Final Girl, anche Geiger Counter è un breve gioco survival horror da oneshot, nato per ricreare film come Scream e, cosa ottima per noi, Alien. A differenza di The Final Girl, però, è un gioco più cooperativo, ma la salsa è quella. Si gioca per maciullare i personaggi, con un setting opprimente e un killer irrefrenabile che sparge sangue. Si gioca in 5-7 giocatori, masterless, con una manciata bella sostanziosa di d6. Piccola chicca: nel manuale è riportato un lungo esempio di partita ispirato ad Alien. 



Ocean - lo trovate qui
Una stazione sottomarina abbandonata. Una ciurma di smemorati sopravvissuti. Una creatura da incubo proveniente dalle profondità dell'oceano. Direi che come premesse ci siamo, che dite?
Il gioco ha due obiettivi principali: risolvere il mistero dietro la presenza dei personaggi nella base e, ovviamente, uscirne vivi. Per la sua struttura particolare ricorda Alien solo in parte (una grossa parte; il film Pandorum gli si avvicina di più), ma potrebbe essere comunque una buona idea.



44 - A Game of Automatic Fear - lo trovate qui
Anni '50. Un'invasione aliena sta sostituendo le persone con esseri robotici indistinguibili. La paranoia è alle stelle e la caccia alle streghe è cominciata. Come vedete, il gioco parte da premesse che ricordano vagamente quelle de La Cosa. Con qualche piccolo accorgimento secondo me è possibile utilizzarlo per giocarci storie simili al capolavoro di Carpenter. Da regole, i personaggi vengono sostituiti con l'alieno e la paranoia porta avanti dei contatori che rendono il tavolo sospettoso e sul chi vive.


Chiudendo l'articolo, voi cosa ne pensate? Cosa dovrebbe avere un gioco su Alien e La Cosa per essere davvero efficace? Come creereste un gioco dedicato? Quale gioco esistente, anche diverso da quelli proposti, usereste? Fatemelo sapere nei commenti.

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